Laboratorio Alte Valli - Cuore innovativo
Il regista valsusino Luigi Cantore ha concluso il suo ultimo lavoro, “Nobel, un premio esplosivo”, che sarà proiettato per la prima volta al cinema ”Fassino” di Avigliana sabato 19 e domenica 20 ottobre prossimi.
Si tratta di un docufilm che unisce la storia della vita dell’industriale svedese ed il racconto di quasi un secolo del Dinamitificio Nobel di Avigliana.
Grazie alla sceneggiatura di Elisa Bevilacqua si uniscono le vicende personali di uno scienziato e imprenditore fuori dagli schemi dell’epoca, sognatore, aspirante poeta, dotato di una mente brillante e di scarse fortune in amore, e quelle collettive che hanno visto generazioni di valsusini lavorare in un luogo innovativo e che ha portato benessere, ma al contempo anche un senso di grande pericolo e angoscia per le lavorazioni che vi si svolgevano.
Come nei suoi lavori precedenti, Cantore ha voluto in scena, accanto ad attori professionisti, persone della valle, in uno spirito di condivisione del recupero della memoria storica.
Il premio
Se si pronuncia “Nobel” viene subito in mente l’omonimo premio, l’onorificenza assegnata a persone che si sono distinte per aver svolto importanti ricerche, inventato tecniche o equipaggiamenti rivoluzionari, fatto scoperte eccezionali.
Fu proprio l’inventore giramondo, detentore di 355 brevetti, a istituirlo nelle sue ultime volontà. Sembra una contraddizione che proprio l’uomo che ha stabilizzato e commercializzato la dinamite abbia istituto un premio per la pace e per la ricerca scientifica: il film indaga infatti gli aspetti meno conosciuti della vita di Nobel, etichettato spesso come “mercante di morte”.
Altro fatto curioso, Nobel soffriva di cuore, un disturbo che già allora si curava con la trinitrina, un vasodilatatore utilizzato ancora oggi in dosi minime per facilitare il sistema cardiocircolatorio. Così come è una contraddizione eterna quella tra lavoro e sicurezza, tra lavoro e pace: proprio quando si era in periodo bellico, c’era lavoro per tutti, un lavoro molto rischioso.
Di cagionevole salute e con un carattere difficile, Alfred Nobel desiderava ardentemente essere ritenuto un poeta, un romantico. I suo contemporanei lo definivano “il vagabondo più ricco d’Europa” poiché ebbe una vita avventurosa, sempre in viaggio.
La vita di Nobel viene rivissuta attraverso diversi episodi chiave della sua esistenza: lo si vede al termine della sua vita nella villa di Sanremo, in cui si era ritirato per i problemi di salute; si riascoltano i dialoghi con l’assistente Solhman e con il suo giovane medico curante; lo si osserva alle prese con la ragazza di cui si innamorò a Vienna, Sofie Hesse, e con la donna che amò in modo platonico per tutta la vita, Bertha Von Suttner, convinta pacifista.
Delusioni amorose, tensioni verso il progresso, la scrittura notturna di poesie, lunghi epistolari sia con Sofie sia con Bertha, le accuse di spionaggio della Francia e l’ostilità della Svezia, sua terra natale completano il film.
Con la ricostruzione scenica di una visita di Alfred Nobel al Dinamitificio di Avigliana, impiantato nel 1872, si racconta la storia dell’impianto, le condizioni di vita degli operai e delle operaie che vi lavoravano. Sono approfonditi alcuni aneddoti particolari, come la ragione che spiega il legame tra Avigliana e il Sudafrica, o tra la città dei laghi e il grande scrittore Primo Levi.
Accompagna gli spettatori in questo viaggio la giovanissima Angela, operaia esperta nella realizzazione di candelotti di dinamite. Angela la cartucciera condurrà poi a visitare la fabbrica durante la Prima Guerra Mondiale e alla fine della Seconda, quando divenne fabbrica di vernici. I vari periodi storici sono collegati dalla presenza di un narratore che ripercorre le dimensioni dello stabilimento, la sua organizzazione, le lavorazioni, gli scoppi e incidenti vari, anche un ruolo cruciale durante la Resistenza.
Alcune sequenze sono realizzate in animazione, in particolare la spiegazione della composizione chimica della nitroglicerina, lo scoppio del 1900, gli spostamenti di Nobel per l’Europa e l’attentato al ponte ferroviario Arnodera del dicembre 1943.
La fabbrica, dopo aver subito alcune trasformazioni di lavorazione, venne poi chiusa a metà degli anni ’60.
Le proiezioni
Appuntamento quindi al “Fassino” di Avigliana 19 ottobre alle 21,15 e il 20 ottobre alle 18,30 e 20,30; inoltre sono già confermate le proiezioni al “San Lorenzo” di Giaveno il 9 novembre alle ore 21, e al cinema “Magnetto” di Almese il 17 novembre alle 18,30.
Il film sarà proiettato anche a Villa Nobel a Sanremo il 10 dicembre, in occasione dell’anniversario della morte dell’inventore, e all’Ariston il giorno successivo, 11 dicembre, all’interno della “Nobel week”; sono in corso contatti con altre sale.
La produzione è del Valsusa FilmFest, con la collaborazione di Moon Live e del Comune di Avigliana (anche il sindaco Andrea Archinà appare in una scena). Gli attori sono Marco Macchi, Claudia Penoni, Mario Brusa, Massimo Chianello, Elisa Testa, Federica Martoglio, Luca Casale, Alfredo Alpe, Anna Ruzzola, Roberto Girardi, Dario Fracchia, Antonio Bommarito, Matteo Daffara.
Responsabile della produzione Piero Bunino, segreteria di produzione Elisabetta Jannon, costumi di Franco Boetto e Manuela Massola, musiche originali di Flavio Bar e Mario Orla.
Le riprese con il drone sono state effettuate da Roberto Rolle, audio in presa diretta di Anna Floris e Piergiuseppe Chiola, compositing di Renzo Pierantoni, cura redazionale Paola Comolli, operatori di camera Gianfranco Genta, Leonardo Madesani.
Tecnici Piergiuseppe Chiola, Beppe Ala, Piero Bunino, Leonardo Tucci, Bruno Moro.
La produzione ringrazia anche i collaboratori storici Margherita Petrillo, Barbara Patria, Daniela Ordazzo, il gruppo danzatori di Avigliana, i musici Flavio Cantore, Aureliano Purrotti e Livio Tessa con la cantante Sara Eugenia Gadda, Marina Maritano, Silvana Bruno e Bruna Bigo per il catering.